Domenica a Castelnuovo si è conclusa con un grande successo la settima edizione di Due Passi nel Folk, un evento ormai consolidato nel calendario culturale di Recanati e del nostro borgo. Questa manifestazione, che ogni anno attira appassionati di musica folk da tutta Italia e oltre, ha ulteriormente confermato il suo ruolo di punto di riferimento per gli amanti delle tradizioni musicali, attirando un pubblico sempre più numeroso e appassionato in ogni serata.
Gli spettacoli si sono svolti nella suggestiva cornice della piazza della chiesa di Santa Maria in Castelnuovo, la più antica di Recanati e autentico cuore pulsante del quartiere.
L’organizzazione, curata con passione dal Circolo Acli Castelnuovo, ha sottolineato l’importanza di preservare e valorizzare le tradizioni musicali e culturali del territorio. Si auspica che questo appuntamento possa ripetersi negli anni a venire, continuando a portare a Castelnuovo musica, cultura e socialità.
La tre giorni di “Due Passi nel Folk” è stata patrocinata dalla Regione Marche e dal Comune di Recanati, la cui Amministrazione Comunale tiene a mantenere viva questa dimensione popolare. Infatti, in tutte e tre le serate non sono mancati i saluti istituzionali: venerdì con Maurizio Paoletti, assessore con delega ai rapporti con i quartieri; sabato con il vicesindaco Roberto Bartomeoli; domenica con l’assessore alla cultura Ettore Pelati e il sindaco Emanuele Pepa per i saluti finali. Tutti loro hanno espresso il sostegno e l’apprezzamento per l’iniziativa da parte dell’Amministrazione, sottolineando l’importanza di promuovere le tradizioni popolari che testimoniano il valore umano e culturale del genere folk, e conservare le radici culturali di Castelnuovo, dove il suono è l’anima stessa del quartiere.
In questo antico Borgo Artigiano, come veniva chiamato Castelnuovo, la tradizione musicale si tramanda da oltre un secolo attraverso uno dei laboratori più prestigiosi al mondo: gli organetti Castagnari, artigiani e maestri nella creazione di strumenti tradizionali riconosciuti a livello internazionale. La loro storia ultracentenaria non è solo un patrimonio di artigianato, ma anche un capitolo fondamentale della storia del rione e di Recanati.
Quest’anno il festival, oltre agli stage musicali, si è arricchito con una mostra fotografica che ha esposto le immagini più belle di Castelnuovo, un borgo da scoprire e riscoprire. Inoltre, l’artista belga Tine Vercruysse ha presentato le sue simpaticissime cartoline, i magneti realizzati nel laboratorio Castagnari utilizzando il legno di scarto degli organetti, e le t-shirt.
Gli artisti hanno infiammato le tre serate, regalando emozioni autentiche e riscoprendo ritmi e melodie che narrano storie di territori, culture e tradizioni secolari. Sempre più centrale il BalFolk, con lo stage di Mina Morrelli, con un ampia partecipazione di pubblico sempre più appassionato.
Venerdì, Roberto Tombesi e Andrea Da Cortà hanno presentato lo spettacolo “Giroingiro dalle Dolomiti alla Laguna”, ispirato alle tradizioni dei filò veneti, ovvero le veglie invernali nelle stalle dove i contadini si riunivano per raccontare storie e cantare. Lo show ha offerto un viaggio emozionale e culturale, caratterizzato da un’atmosfera giocosa e coinvolgente. La scenografia dada-surrealista, ispirata a Duchamp e Magritte, ha reso ogni esibizione unica, ricca di improvvisazioni divertenti e virtuosistiche. Il pubblico ha partecipato attivamente, girando una ruota della fortuna ispirata al ready made di Duchamp per scegliere i brani, che provenivano da un repertorio di oltre 40 anni di musica veneta, scritti su una porta…che non è una porta, come la “Ceci n’est pas une pipe” di René Magritte.
A seguire il Pianofolk trio, composto da Marco Fermani al pianoforte, Giulio Spinozzi alla tromba e Marco Lorenzetti alle percussioni, ha presentato il concerto “quando il pianoforte ha voglia di ballare!”, un progetto nato nel febbraio 2020, un periodo difficile per i concerti, quando il “pianoforte ballerino” crea la Mazurka de la Princesse, seguita da altre composizioni originali.
Sabato, la serata clou, ha visto protagonisti i Folk Fiction, che ci hanno regalato un concerto di musica folk da ballo popolare e composizioni proprie, inserite nel cosiddetto “neotrad” (tradizione rinnovata) con Alessandro Marchetti all’organetto diatonico e pianoforte, e Matteo Marcon al bouzouki irlandese e voce.
Dopo di loro il momento molto atteso per il Duo Niepold Cutting, due autentiche star della musica folk: Anne Niepold e Andy Cutting, provenienti rispettivamente dal Belgio e dall’Inghilterra. Questi due artisti ci hanno regalato una performance che mescola armonie e stili diversi, creando una combinazione di suoni che porta a sperimentare un modo unico di suonare l’organetto.
Anne Niepold, nota per la sua energia, per la capacità di rompere le convenzioni e spingere i limiti dello strumento. Dotata di una presenza scenica che ha catturato l’attenzione del pubblico, ha lasciato un’impronta indelebile in chi ha avuto il piacere di vederla sul palco. Una vera forza della natura.
Andy Cutting, considerato una leggenda del folk inglese, si distingue per melodie potenti e un uso particolare del mantice. Tra le sue collaborazioni spiccano quelle con artisti del calibro di The Who, Sting e Dire Straits.
Domenica, Joachim Montbord ci ha fatto immergere nelle melodie della Guascogna – Bordeaux è la sua città natale – portando in musica poesie e testi tradizionali del sud-ovest della Francia. Joachim è anche un ballerino. Nel pomeriggio, infatti, si è svolto il suo stage sui Congòs, balli derivati dalle contredanses praticate dai marinai tra Bordeaux, le Antille e il Congo, con un’origine esotica e affascinante.
Tra gli ospiti, non potevano mancare i ballerini più stravaganti: un cane in coppia con la sua padrona, una mantide religiosa che si è lanciata sul palco in mano a un musicista, e il gatto rosso, ormai diventato la mascotte del quartiere, che si aggira tra i musicisti come una vera star!
“Due Passi nel Folk” si conferma non solo come un evento musicale, ma anche come un momento di forte identità e unità per il nostro rione Castelnuovo dimostrando ancora una volta come cultura e musica possano essere motori di aggregazione e rinascita.
-Nikla Cingolani
foto di ©PaoloFarina