Bugie, mezze verità, omissioni. È così che i principali media italiani, secondo Deborah Fait, contribuiscono ad alimentare un nuovo antisemitismo, presentando Israele non come una nazione che si difende da un terrorismo spietato, ma come il carnefice assoluto di un conflitto. In questa intervista, Fait racconta come, dalla tragedia del 7 ottobre 2023 in poi, lo Stato ebraico si sia trovato a combattere una guerra esistenziale contro Hamas e altri eserciti islamici, pagando un prezzo altissimo in termini di vite, paura e odio internazionale.

Un odio che, denuncia, si estende dai salotti televisivi fino alle scuole italiane, dove arrivano prese di posizione che parlano di “genocidio” senza mai ricordare le radici del conflitto né le responsabilità del terrorismo. Fait porta dati, testimonianze personali e un’analisi lucida di come la propaganda anti-israeliana attecchisca facilmente in un’Europa che sembra aver dimenticato la storia e le persecuzioni del passato.

Dalle corse nei rifugi con la nipotina terrorizzata alle cifre degli aiuti umanitari realmente entrati a Gaza, dalla propaganda araba alla manipolazione dei media occidentali, fino alla recente presa di posizione dei docenti del Liceo “Leopardi” di Recanati: l’intervista tocca i nodi più sensibili e controversi di un conflitto che non riguarda solo Israele, ma l’intero mondo libero.

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