È entrato in caserma come persona informata sui fatti, ne è uscito in manette con l’accusa più grave: omicidio volontario. Nella notte tra venerdì e sabato i carabinieri hanno disposto il fermo di Matteo Borrelli, 37 anni, originario di Erba (Como), già noto alle forze dell’ordine per rapina, estorsione e reati legati agli stupefacenti. L’uomo, che da alcuni mesi conviveva a Loreto con la compagna, è il principale indiziato per l’assassinio di Alessandro Ettore Sorrentino, 45 anni, detto Alex, trovato senza vita in un garage di via Altotting.
Il corpo martoriato di Sorrentino è stato scoperto proprio dalla donna con cui Borrelli divide l’appartamento: aprendo la saracinesca del box, quasi sempre chiusa, si è ritrovata davanti all’orrore. La vittima presentava gravissime ferite alla testa, compatibili con i colpi inferti da un corpo contundente: gli inquirenti sospettano possa trattarsi di una mazzetta da muratore rinvenuta nello stesso garage.
Le contraddizioni e il fermo
Il 37enne è stato ascoltato a lungo insieme alla compagna. Le sue versioni sono apparse traballanti e piene di contraddizioni, fino a spingere il Nucleo Investigativo di Ancona e la Compagnia di Osimo ad adottare la misura del fermo. Ora Borrelli si trova nel carcere di Montacuto, difeso dall’avvocato Maila Catani. Domani è fissata davanti al gip l’udienza di convalida.
Al momento non ci sarebbe una confessione, ma l’assenza di segni di effrazione sul garage, insieme ad altri elementi investigativi, ha orientato le indagini verso l’uomo. Sequestrati i suoi cellulari e la sua auto, mentre proseguono i rilievi tecnici nel box.
L’ombra della droga
Sia la vittima che il presunto assassino avevano precedenti nel mondo della droga. Proprio la pista degli stupefacenti – con possibili debiti o regolamenti di conti – è quella ritenuta più probabile dagli inquirenti. Sorrentino, scarcerato due anni fa dopo una condanna per spaccio, era uscito di casa l’ultima volta lunedì sera: dopo aver salutato la madre e aver fatto una telefonata alla fidanzata, si è dissolto nel nulla. Giovedì la madre, non riuscendo più a contattarlo, ha presentato denuncia di scomparsa. Il mattino successivo la tragica scoperta.
Secondo i primi riscontri medico-legali, il decesso risalirebbe proprio a quella notte. La certezza arriverà dall’autopsia, che dovrà anche chiarire la compatibilità delle ferite con l’arma rinvenuta.
Un’esistenza in salita
Alessandro Ettore Sorrentino aveva alle spalle una vita difficile. Tutti lo conoscevano come Alex. Nel 2018 era stato arrestato perché trovato con cocaina in auto, insieme a un complice. Dopo il carcere aveva provato a ricominciare, tra lavoretti saltuari e nuove passioni: lo studio della lingua russa – tanto da tradurre in cirillico il suo nome sui social – e la palestra, dove postava con orgoglio i propri allenamenti.
Chi lo frequentava racconta un uomo che cercava un’altra chance, ma che faceva fatica a trovare la sua strada.
I nodi ancora da sciogliere
Restano da chiarire i rapporti tra Sorrentino e Borrelli e i motivi per cui il 45enne si trovasse in quel garage. Perché il corpo è stato lasciato per quattro giorni in un box facilmente accessibile? L’inchiesta non si esclude possa coinvolgere altre persone.