Nei pressi di una casa colonica in località San Pietro, subito dopo la chiesa, scendendo all’inizio del tratto rettilineo sulla destra, è stato segnalato un cumulo di rifiuti abbandonati. Si tratta di materiale di risulta proveniente da lavori in corso in una abitazione della zona: pezzi di muratura, vecchie porte, sanitari e altri scarti edili accatastati lungo il margine della strada.
Il deposito è ben visibile anche a chi transita in auto e dà l’impressione di un piccolo cantiere lasciato a metà. Non si tratta di rifiuti domestici, ma di scarti che andrebbero conferiti in modo corretto nelle aree autorizzate. Alcuni residenti hanno segnalato la presenza dei materiali alle autorità competenti, chiedendo un intervento per la rimozione e per evitare che la zona si trasformi in un punto di abbandono continuativo.

7 commenti
Bene…bene…via il microchip cambio di prospettiva!!
Cosa fanno i vigili urbani?
AHAHAHAHAH!!
A Emanuè metti le fototrappole che altimenti alle prossime elezioni prenderai una scoppola!
AHAHAH!!
Ma che c’entra il microchip, questo mica è un rifiuto urbano.
Trattasi di un rifiuto speciale poiché prodotto da un’attività e va gestito diversamente dai rifiuti urbani; deve essere conferito in impianti di trattamento regolarmente autorizzati e siccome tutto ciò costa dei soldini, questi cari signori preferisco gettarli lungo la strada.
Microchip….ma documentiamoci prima di scrivere baggianate
AHAHAHAH!!
E dilla tutta!
Siccome è frutto di un lavoro a nero la ditta o impresa che ha eseguito il lavoro cosa fattura nulla!
Lo smaltimento costa e se c’è un controllo fiscale risulterebbe uno smaltimento senza relativo lavoro!
Quindi lo gettano per strada e tutti noi paghiamo lo smaltimento!
Quando si eseguono i lavori in fattura a carico dell’interessato c’è anche il costo smaltimento!
Evviva i condoni fiscali e muoiano queste tasse che per chi paga aumentano smpre di più!
AHAHAHAH!!
Uno potrebbe anche farseli da solo certi lavori. Ci hai mai pensato? Nessuna legge lo vieta! il problema è che hanno reso lo smaltimento di certi rifiuti, un operazione praticamente impossibile (se fatta da un privato comune mortale). Oggi è necessario frequentare corsi ed avere un abilitazione per lo smaltimento dei materiali di risulta, con costi che gli imprenditori devono sostenere di tasca propria. Inoltre occorre presentare dei campioni di macerie che andranno analizzati da preposto ente, il quale, solo allora ne convaliderà lo smaltimento, presso Ditte altrettanto specializzate nel raccogliere questo tipo di rifiuti. Una follia! spese non indifferenti e tanto tempo da dover dedicare. Magari tutto questo “invoglia” qualcuno dal c…o veramente stufo, dato il dispendio e burocrazie varie, ad optare per vie di scarico più immediate ed economice. Non che sia giusto! Però…
Qualche domanda c’è da farsela!!!!
da quanto leggo sei proprio ignorante in materia fiscale. Quanti luoghi comuni!!!!!!
così anche quest’anno la TARI è lievitata di quasi un 15%
Ma si ridiamoci sopra….come si diceva? ridi ridi che…