Gioacchino Di Martino
Caro Direttore, quest’oggi sono a condividere una riflessione relativa ad una notizia che ha avuto una capillare diffusione da tutti gli organi di informazione locali. La riconferma al comune di Porto Recanati da parte della FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) della Bandiera Gialla.
La Bandiera Gialla è il riconoscimento istituito da FIAB, nell’ambito del progetto “Comuni Ciclabili”, che attesta il grado di ciclabilità dei comuni italiani. Lo scopo è quello di incentivare i comuni italiani ad adottare politiche a favore della mobilità ciclistica; premiare l’impegno di chi ha già messo in campo iniziative bike-friendly valorizzando le località più accoglienti per chi si muove in bicicletta.
Il riconoscimento attribuisce alle località un punteggio da 1 a 5 assegnato sulla base di diversi parametri e rappresentato da altrettanti “bike-smile” sulla bandiera.
Per ottenere il riconoscimento il comune deve possedere almeno due requisiti tra tutti quelli richiesti: uno nell’area “infrastrutture urbane” (ciclabili urbane e moderazione traffico e velocità) e uno in almeno una delle altre tre aree (“cicloturismo”, “governance” e “comunicazione & promozione”).
Un riconoscimento certamente importante e di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi ma che forse merita la riflessione che vorrei condividere con te. Sul sito ufficiale della FIAB viene indicato come responsabile del progetto “Comuni Ciclabili” Alessandro Tursi. Una rapida ricerca sugli ultimi avvenimenti cittadini indica che con determinazione del Responsabile del Settore IV – Urbanistica, Edilizia Privata e Pubblica, Demanio, n. 1721 del 28.12.2022 è stato affidato all’Arch. Alessandro Tursi il Servizio di Ingegneria ed Architettura per la redazione del Piano Urbano della Mobilità Ciclistica, denominato “BICIPLAN.
Allora, caro Direttore, conoscendo la situazione cicloviaria della città e cercando di restare informato su comunicazioni & promozioni che vengono fornite dalla giunta comunale mi chiedo quali possano essere i due requisiti per cui alla città di Porto è stata assegnata la bandiera gialla. Che la risposta risieda nella massima andreottiana che a pensar male si fa peccato ma a volte si indovina? A saperlo!
Con viva cordialità
Gioacchino Di Martino
2 commenti
Illustre Dottore, penso che la commercializzazione selvaggia di ogni aspetto della vita quotidiana sia ormai talmente fuori controllo da generare “mostri” come quello che Lei segnala. Personalmente sono sempre scettico su questa moda delle “bandiere” di ogni colore, specie e dimensione che vengono assegnate qua e là, principalmente in ciò che attiene il turismo. Ho conosciuto località dove la celebrata Bandiera blu è stata assegnata senza andare troppo per il sottile a proposito di raccolta differenziata dei rifiuti o effettiva funzionalità ed estensione delle piste ciclabili (in alcuni casi sarebbe stato meglio parlare di “sentieri ciclabili”, considerata la dimensione!) o campagne di sensibilizzazione sui corretti comportamenti in spiaggia da parte di utenti e operatori.
In realtà ciò che conta non è tanto l’attribuzione di un riconoscimento da parte di una qualsiasi associazione di settore, quanto la reale condizione della mobilità “dolce”, come la chiamano gli esperti veri, cioè usare la bicicletta come mezzo di trasporto privilegiato. A Porto Recanati si può affermare, con tutta l’onestà e l’oggettività necessarie, di trovarsi in una località dov’è possibile spostarsi ovunque in bicicletta, per di più in sicurezza? Non parlo del lungomare, ma pure altrove.
Buona estate!
A proposito di BICIPLAN…!!!
Che fine ha fatto il progetto di rendere ciclabile il tratto della Strada Provinciale litoranea per Numana, compreso tra compresa tra viale Sirio e Viale Scarfiotti-incrocio via della Montecatini?
E’ vero che la Provincia, competente per quel tratto di strada, ha bloccato il progetto?
Quanto è stato pagato l’Arch. Alessandro Tursi per un lavoro commissionato da un’ente che non ha competenza su quel tratto di strada?
Ahi ahi ahi ahi ahi!!!