Verità proibite. Le coraggiose battaglie di Silvana De Mari

Silvana De Mari, medico chirurgo e scrittrice di romanzi fantasy per ragazzi, è diventata nel tempo anche una voce molto polemica nel dibattito pubblico italiano, nota per le sue posizioni fortemente controcorrente rispetto al pensiero dominante.
Durante la pandemia di COVID-19, ha duramente criticato le misure adottate dai governi, come lockdown, vaccini e green pass. Secondo lei, la gestione della crisi sanitaria sarebbe stata strumentalizzata per attuare un progetto politico più ampio, volto a limitare le libertà individuali. Sul tema dell’aborto, De Mari si schiera con decisione a difesa del feto, sostenendo che i suoi diritti siano troppo spesso ignorati. Rifiuta l’idea che l’aborto sia un “diritto” e propone invece il sostegno alla maternità e l’adozione come alternative concrete.
Critica anche l’attuale direzione della Chiesa Cattolica, in particolare il pontificato di Papa Francesco, accusato di essere troppo allineato a una visione progressista, cadendo spesso in contraddizione: è contro l’aborto sefinendo i medici sicari ma poi esalta la figura di Emma Bonino. La chiesa si è spronata alle disposizioni dittatoriali del potere sulla gestione della pandemia.
Per quanto riguarda l’Islam, De Mari si avvicina alle tesi di Oriana Fallaci: non crede che esista una versione “buona” o moderata della religione islamica. Secondo lei, il Corano contiene in sé un messaggio violento e incompatibile con la cultura occidentale.
Infine, è fortemente ostile all’ideologia woke, che a suo dire minaccia la libertà di pensiero. Critica in particolare il linguaggio inclusivo, la teoria del gender, visti come strumenti di manipolazione culturale e censura.

Silvana De Mari, medico chirurgo e scrittrice di romanzi fantasy per ragazzi, è diventata nel tempo anche una voce molto polemica nel dibattito pubblico italiano, nota per le sue posizioni fortemente controcorrente rispetto al pensiero dominante.

Durante la pandemia di COVID-19, ha duramente criticato le misure adottate dai governi, come lockdown, vaccini e green pass. Secondo lei, la gestione della crisi sanitaria sarebbe stata strumentalizzata per attuare un progetto politico più ampio, volto a limitare le libertà individuali. Sul tema dell’aborto, De Mari si schiera con decisione a difesa del feto, sostenendo che i suoi diritti siano troppo spesso ignorati. Rifiuta l’idea che l’aborto sia un “diritto” e propone invece il sostegno alla maternità e l’adozione come alternative concrete.

Critica anche l’attuale direzione della Chiesa Cattolica, in particolare il pontificato di Papa Francesco, accusato di essere troppo allineato a una visione progressista, cadendo spesso in contraddizione: è contro l’aborto sefinendo i medici sicari ma poi esalta la figura di Emma Bonino. La chiesa si è spronata alle disposizioni dittatoriali del potere sulla gestione della pandemia.

Per quanto riguarda l’Islam, De Mari si avvicina alle tesi di Oriana Fallaci: non crede che esista una versione “buona” o moderata della religione islamica. Secondo lei, il Corano contiene in sé un messaggio violento e incompatibile con la cultura occidentale.

Infine, è fortemente ostile all’ideologia woke, che a suo dire minaccia la libertà di pensiero. Critica in particolare il linguaggio inclusivo, la teoria del gender, visti come strumenti di manipolazione culturale e censura.