COMUNICATO STAMPA

Settantotto docenti del Liceo di Recanati si esprimono contro la guerra e a sostegno della popolazione civile di Gaza

In apertura del nuovo anno scolastico, settantotto docenti del Liceo “G. Leopardi” di Recanati hanno sentito l’urgenza di esprimere pubblicamente una presa di posizione comune su quanto sta avvenendo a Gaza; hanno pertanto sottoscritto un documento col quale intendono condannare con fermezza le gravi violazioni dei diritti umani che colpiscono la popolazione civile di Gaza, ribadire il loro no alla guerra e a ogni forma di negazione dei diritti dell’infanzia in qualsiasi contesto, e assumere l’impegno a porre questi temi al centro della loro riflessione e della loro azione educativa e didattica, per una scuola della pace e della solidarietà, in coerenza con il mandato costituzionale. Segue il documento.

Raccolta firme dei docenti del Liceo Leopardi di Recanati a sostegno della pace e dei diritti dell’infanzia, con particolare riguardo alla situazione che sta vivendo la popolazione civile di Gaza.

Le docenti e i docenti del Liceo “Leopardi ” che sottoscrivono il presente documento, considerato che

La tutela dei diritti umani è un principio universale sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) e da numerose convenzioni internazionali ratificate dall’Italia, tra cui la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (1989); Il contesto internazionale attuale e, in particolare, quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza, presenta una drammatica emergenza umanitaria che coinvolge migliaia di civili, tra cui un numero elevatissimo di bambine e bambini, vittime dirette e indirette della violenza; l’art. 11 della Costituzione Italiana afferma il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; l’educazione alla pace, alla solidarietà e al rispetto reciproco è parte integrante delle finalità della scuola italiana; il crescente rischio di normalizzazione di atteggiamenti discriminatori, razzisti o indifferenti di fronte alla sofferenza umana impone un chiaro posizionamento etico e pedagogico delle istituzioni educative; Esprimono una ferma condanna verso ogni forma di guerra, violenza indiscriminata contro i civili e violazione dei diritti fondamentali, con particolare riferimento al genocidio in atto nella Striscia di Gaza.

Ribadiscono il ripudio della guerra e di ogni forma di razzismo, apartheid o discriminazione etnica, religiosa o culturale.

Sostengono il diritto dei bambini e delle bambine, in ogni parte del mondo, a vivere in sicurezza, salute, istruzione e dignità, come previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia.

Si impegnano a promuovere, nell’ambito delle attività scolastiche ed educative (e in particolare nei percorsi di Educazione Civica), iniziative, percorsi didattici, momenti di riflessione, manifestazioni o eventi che contribuiscano a formare una coscienza civica, critica e solidale, nel pieno rispetto del pluralismo e della missione educativa della scuola.

Invitano infine tutte le componenti della comunità scolastica a partecipare attivamente e responsabilmente a tali iniziative, promuovendo il dialogo, la pace e la cooperazione tra i popoli.

Recanati, 12 settembre 2025

Il documento è stato sottoscritto da settantotto docenti appartenenti al Collegio Docenti del Liceo “G, Leopardi” di Recanati.

 

Resta tuttavia significativa un’assenza: nel documento non vi è alcun riferimento alle vittime israeliane del 7 ottobre 2023, in particolare ai bambini uccisi dai terroristi di Hamas, ad Ariel e Kfir Bibas, i due fratellini tenuti in prigionia a Gaza e strangolati  durante la detenzione, né agli ostaggi israeliani ancora trattenuti. Un’omissione che appare in contrasto con la dichiarata volontà di difendere i diritti dell’infanzia “in ogni parte del mondo”. Tanto più inspiegabile se pensiamo che ai diritti dell’infanzia e a quelli Universali dell’uomo non si sono richiamati i docenti “democratici” all’indomani del 7 ottobre.

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2 commenti

  1. … e dimenticando (fanno finta?) che un “esercito” sta sottraendo alla popolazione stremata gli aiuti umanitari internazionali per scopi assolutamente non umanitari!!!

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