Imprenditore, sarto e ora sindaco: Luca Paolorossi rappresenta una figura atipica nel panorama politico marchigiano. Ultima generazione della storica sartoria Paolorossi di Filottrano – oggi divenuta la Griffe, realtà di eccellenza riconosciuta per la qualità dei suoi abiti da uomo – ha deciso un anno fa di scendere in campo per “rompere la gabbia della burocrazia” e riportare l’amministrazione comunale a contatto diretto con le persone.

Nell’intervista, Paolorossi spiega la sua idea di governo locale: un sindaco che ascolta, che cammina per le strade, che parla con i cittadini ogni mattina prima ancora di entrare in ufficio. “Non ne potevo più di amministratori che si occupano di tutto tranne che delle necessità della gente”, racconta. Da qui la scelta di uno stile amministrativo pragmatico e concreto, dove i problemi si affrontano sul posto e le soluzioni si trovano dialogando con chi vive la città.

Tra i progetti realizzati, cita con orgoglio la riapertura del cinema comunale, oggi gestito dalla Pro Loco con il coinvolgimento di giovani del territorio, che organizzano serate a prezzi popolari nella sala teatro di Filottrano. Ma guarda anche oltre, alla rinascita culturale della città: tra i suoi obiettivi, l’apertura di un museo dedicato a Giacomo Costantino Beltrami – esploratore e poeta filottranese che nel XIX secolo scoprì le sorgenti del Mississippi – in collaborazione con l’Archivio di Verona dove è conservato gran parte del suo lascito.

Paolorossi non risparmia critiche alla lentezza della macchina comunale, segnalando che su 45 dipendenti solo 35 lavorano con continuità: “Chi non ha voglia di impegnarsi può anche limitarsi a fare fotocopie, ma chi vuole lavorare deve farlo davvero”, afferma con la schiettezza che lo contraddistingue.

Un’intervista a tutto campo che restituisce l’immagine di un sindaco artigiano, lontano dai formalismi di partito, deciso a guidare Filottrano con lo stesso spirito con cui ha costruito la sua impresa: passione, concretezza e orgoglio per la propria comunità.

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9 commenti

  1. se facciamo una colletta potrebbe venire anche un po’ da noi? anche solo due mezze giornate risolleverebbe dall’inadeguatezza de ‘sti morti de sonno in giunta che se svegliano solo se chiama Foffo, il figlio, o il gruppo Eli.
    peggio de Bravi era impossibile, anche come leccaculaggine e zerbinamneto, e invece…..

    anche un sabato ogni tanto, Paolorossi venga!!!!

  2. Il “signore” in questione sembra avere due pesi e due misure, basta seguirlo sui social e vedere come ricorda sua madre e tratta le madri di chi lo contesta. Ricorda un mix tra Salvini, Bandecchi, Gasparri e Vannacci. Può piacere solo a gente particolarmente ignorante.

  3. Purtroppo ha un grosso difetto, non vuole sentire critiche e per non sentirle blocca tutti chi osa dirgli qualcosa però continua a leggerli e commenta in modo molto maleducato, a Filottrano già lo chiamano “Er Rosicone de Filottrà”

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