Una passeggiata nel centro storico si trasforma in un caso politico e sociale destinato a far discutere. Quattro donne con il niqab, il velo che copre interamente il volto lasciando visibili solo gli occhi, vengono intercettate lungo corso Boccalini da Gianluca Castagnani, consigliere comunale d’opposizione della lista civica SiAmo Loreto. L’esponente politico le raggiunge e chiede loro di scoprirsi il volto, richiamando il divieto previsto dalla normativa italiana sul travisamento in luogo pubblico.

«Indossavano un drappo nero dalla testa ai piedi – racconta Castagnani –. In quanto pubblico ufficiale ho ricordato che la legge non permette di camminare con il volto coperto. Ho spiegato che, se non avessero collaborato, avrei dovuto contattare le forze dell’ordine». Secondo il consigliere, le quattro donne avrebbero abbassato il velo solo per pochi istanti, salvo rialzarlo non appena si sono allontanate.
Castagnani sostiene inoltre che non si tratterebbe di un episodio isolato: «Da settimane arrivano segnalazioni della loro presenza nei vicoli del centro e all’interno dei negozi. Io stesso le ho incontrate un’altra volta davanti alla scuola primaria Marconi». Proprio la vicinanza a un istituto scolastico viene indicata dal consigliere come elemento particolarmente delicato sotto il profilo della sicurezza.
Il consigliere richiama le norme che, a suo dire, sarebbero applicabili: l’articolo 85 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che vieta l’utilizzo di maschere in luoghi aperti al pubblico, e l’articolo 5 della legge 152 del 1975, che sanziona chi rende non immediatamente riconoscibile la propria identità senza un valido motivo.
Da qui la sua richiesta formale all’amministrazione comunale: «Chiedo al sindaco di emanare un’ordinanza che chiarisca le conseguenze per chi circola completamente velato e che l’atto venga affisso anche negli esercizi commerciali. I gestori dovrebbero invitare a scoprire il volto chi vuole entrare: le mascherine dei tempi del Covid non sono più necessarie».
La vicenda ora passa nelle mani della giunta loretana, chiamata a prendere posizione su un tema che tocca non solo la sicurezza urbana, ma anche la libertà religiosa, l’integrazione e i diritti delle donne. Qualunque sarà la decisione, è probabile che il dibattito superi i confini della città mariana: in gioco c’è un equilibrio sottile tra tutela dell’ordine pubblico e rispetto delle diversità culturali.